RECENSIONE: Nightbird

Irene potrebbe sembrare una ragazza come tante altre se non fosse per la sua capacità di comunicare con i fantasmi; la sua amica Giada, invece, lavorava in un negozio di biciclette gestito dal padre, e per un certo periodo le due hanno avuto una relazione sentimentale fatta d’incontri clandestini, litigi e problemi di comunicazione, fino a quando un incidente non strappa la vita a Giada e la fa tornare a sua volta in forma di fantasma, seguendo Irene dovunque lei vada. Ora le due lavorano come acchiappafantasmi per un’agenzia che organizza finti tour in lunghi infestati: Giada si occupa di “intrattenere” i visitatori e Irene con numeri da perfetta medium “esorcizza” l’infestazione della sua amica. Ma i fantasmi non sono le sole cose con cui Irene convive fin da quando era piccola. Ci sono delle presenze, invisibili all’occhio umano, che tentano di penetrare nel nostro mondo e lei è la sola in grado di portarle allo scoperto. Quando il loro ultimo incarico le porta a visitare una villa abbandonata sul lago di Bracciano, le due amiche scoprono che stavolta c’è in gioco più di un semplice tour, e se non fanno pace con il passato, l’intero mondo sarà presto in pericolo.

Avete mai sentito parlare di ilgiornodeglizombie? Non mi riferisco al cult del compianto Romero, ma al blog di Lucia Patrizi, l’autrice che andiamo a conoscere oggi. Parliamo di un sito che come suggerisce il nome, tratta principalmente recensioni di cinema horror, con uno stile che mischia magistralmente una profonda competenza nel mestiere (Lucia è infatti assistente al montaggio) a un taglio molto personale fatto di riflessioni e continui rimandi alle sue passioni. È il genere di blog che inizi a visitare per il contenuto dei suoi articoli, ma decidi di rimanere per l’affetto verso l’autrice.

Lucia ha scritto altri due romanzi, My Little Moray Ell e Il Posto delle Onde, due opere che ho intenzione di portare in futuro, ma Nightbird si distingue in quanto primo ad approdare sotto l’etichetta di Acheron Books. Recupera alcuni dei temi ricorrenti delle sue opere: una narrazione che si dipana principalmente nell’introspezione delle sue protagoniste, sempre femminili, e che si trovano a confrontarsi in parallelo tra amori tormentati e mostruosità cosmiche a la Lovecraft.

Un altro romanzo femminista, come lo era Sangue del Mio Sangue, precedentemente trattato qui da noi, ma se apparentemente la storia si presenta come una ghost story a tinte romantiche con derivazioni dalla narrativa del Solitario di Providence, quello che più di tutto è l’elemento predominante del romanzo è il peso dei ricordi, ricordi di un amore che non è stato goduto quando c’era tempo per farlo e che ha lasciato dietro di sé una scia di rimorsi che Irene deve imparare ad accettare.

Il tema dei ricordi è anche ciò che dà struttura alla trama, che non si sviluppa secondo il modello classico dell’arco narrativo in tre atti che tanto piace a noi, ma ci mostra, sotto forma di flashback, gli antefatti che hanno portato le due ragazze prima a conoscersi e poi a ritrovarsi, sebbene in condizioni grame. Questi flashback sono giustificati con una trovata narrativa che ho apprezzato particolarmente: è la stessa Irene che, per conto della sua Agenzia, si reca nei luoghi infestati alla ricerca di creature mostruose da far emergere dai recessi delle realtà, e questa esperienza le provoca dei traumi sotto forma di amnesie che in seguito deve ricostruire raccontandoli al lettore.

Questo è un problema, perché in genere non ci si dovrebbe mai rivolgere ai lettori, a meno che non ci siano contesti particolari, e di questo l’autrice non sembra curarsene, dando per scontato che sia normale che qualcuno stia “ascoltando” i suoi racconti. Si tratta dell’unico vero difetto del romanzo, che tuttavia può dare fastidio ai più pignoli e a chi è fresco di studi di scrittura creativa, ma non intaccherà la fruizione dei lettori convenzionali.

La storia è infatti molto godibile, semplice nel suo svolgimento e accompagnata dall’introspezione, verosimile, di una persona che è abituata a rimuginare. Non conosco di persona l’autrice e quindi non saprei se il contenuto del libro ha un che di autobiografico, ma è apprezzabile che abbia evitato l’utilizzo di metafore eccessivamente astratte ed esercizi di stile fini a se stessi, problema tipico dei dilettanti che si cimentano nell’introspezione.

Il finale è struggente, e ve lo dice uno che fa davvero fatica a commuoversi, e se siete persone che hanno amato o amano profondamente qualcuno, non potrete restare indifferenti alla sorte che spetterà a Irene e Giada nelle pagine finali del libro.

Nightbird è quindi una storia d’amore che si maschera da Horror, un travestimento che inganna bene anche grazie alla cultura dell’autrice per il genere orrorifico, e un libro che farà breccia anche nei più duri di cuore. Consigliato ad appassionati del gotico e a chi non rinuncia ai sentimenti pur andando in cerca di mostruosità antiche e temibili.

LINK AL LIBRO: Nightbird


IDEE: Molto carina l’idea di una medium che truffa le persone insieme alla sua amica fantasma, peccato che non venga sfruttata abbastanza nel libro. Interessante la contaminazione del genere paranormal romance con elementi lovecraftiani.

STILE: La narrazione indugia un po’ troppo sul raccontato e a volte il lettore viene coinvolto direttamente. L’introspezione della protagonista aiuta l’immedesimazione.

INTRECCIO: La storia si sviluppa principalmente nei ricordi della protagonista, a discapito del presente. La relazione con la sua amica Giada e il contatto con le creature interdimensionali convergono in un finale struggente.

VOTO SOGGETTIVO: Lo consiglio per l’accostamento di generi e per il finale, anche se personalmente non vado matto per le ghost-story.

Una risposta a "RECENSIONE: Nightbird"

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  1. Conosco molto bene il blog di Lucia, ormai sono anni che leggo con molto interesse i suoi articoli e ogni volta rimango molto sorpreso dalla cultura cinematografica e letteraria che possiede e non solo in ambito horror. Questo è stato il suo primo romanzo che ho letto e ne sono rimasto piacevolmente colpito. Ha due protagoniste femminili davvero molto interessanti e sono rimasto colpito positivamente dalla protagonista e da tutti i suoi difetti. Ho apprezzato la protagonista più per le sue insicurezze e paure, tutte molto umane e ben contestualizzare. E l’idea della storia non è niente male e cita più volte la cultura lovecraftiana. Inoltre parla di tematiche importanti come l’omosessualità e la perdita di una persona amata con grande abilità e dolcezza. Davvero un ottimo romanzo.

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