RECENSIONE: I Vivi, i Morti e gli Altri

Un evento misterioso riporta i morti a uno stato di vita apparente e ora un esercito di zombie sta sciamando per le strade d’Italia, minacciando di divorare ogni cosa sul loro cammino. Oprandi, un ex-militare alcolizzato, si reinventa come assassino di non-morti su commissione, aiutando i parenti dei ritornati a restituire la pace eterna ai loro defunti. Il suo ultimo incarico, che potrebbe essere l’ultimo nel vero senso del termine, consiste nel recuperare per conto della ricca e avvenente signorina Ursini la salma del padre e condurlo in un luogo sicuro per permettere alla donna di dargli l’estremo saluto… una seconda volta. La missione non sarà per niente facile e non solo per i non-morti sempre più numerosi. Tra comunità gestite da assassini, bambine abbandonate al loro destino e bande armate che pattugliano le strade, Oprandi si renderà conto di avere bisogno di una mano, ma di chi può fidarsi se tra i vivi sempre più stanchi e i morti sempre più numerosi ci sono di mezzo loro, quelli che hanno voltato le spalle alla civiltà e che in mezzo al caos hanno riscoperto il loro lato primordiale, gli Altri?

Mi tolgo subito questo fardello di dosso, così in futuro non mi potrete accusare di non avervi avvertito: Claudio Vergnani è il mio autore Italiano preferito. Potrei stare qui a raccontarvi di come l’ho scoperto e quanto mi faccia piacere avere la possibilità di conversare con lui su Facebook (non è cosa da tutti, me ne rendo conto), potrei parlarvi di quanto mi esaltino le sue storie e i suoi personaggi, la sua verve comica e la sua grande cultura della letteratura classica. Di lui potrei parlarvi per delle ore e fidatevi che a me farebbe solo piacere, adoro ogni cosa sia stata scritta da lui e mi domando che tipo di lettore sarei oggi se non l’avessi mai scoperto. Ma chiusa questa parentesi torniamo al libro che, no, non è necessariamente il migliore dell’autore. Ma è il primo che si discosta in maniera rilevante dalle altre opere.

Non vi ho mai parlato di lui ma sappiate che ho in serbo una rubrica speciale per la sua serie principale (quella di Claudio e Vergy, i personaggi che ritornano più di frequente nelle sue storie), per quanto riguarda I Vivi, i Morti e gli Altri, abbiamo tra le mani un’opera che riesce al contempo a innovare e rimanere sul classico. Siamo tutti d’accordo che il genere zombie, letterario e cinematografico, sia stato spremuto fino all’ultima goccia (di sangue), e se pensate che abbia ormai detto tutto, be’, non sono qui per contraddirvi. Però prima dovete leggervi questo libro.

Claudio Vergnani prende il genere Zombie e senza sovvertirlo lo porta in una direzione completamente nuova, dove il morbo non si propaga tramite un morso, bensì chiunque muoia diventa uno zombie, anche se si tratta di una morte naturale o per mano dei vivi, e gli zombie di Vergnani, anche se traggono ispirazione dal modello Romeriano, hanno comportamenti unici. Alcuni si mordono tra loro, altri non per forza attaccano i vivi, e se lo fanno, non è detto che attacchino indistintamente. Non manca neppure il voodoo, a riprova della cura che l’autore ha infuso nel testo.

Vergnani, tramite la voce in prima persona del protagonista Oprandi ci cala in un contesto che è allo stesso tempo familiare ed estraneo, estremamente realistico e incredibilmente fantasioso. Un’italia invasa da zombie dove sopravvive chi vende cara la pelle, e non è detto che sia sano di mente. È difficile non trovare eccentrici i personaggi di Vergnani, uno su tutti il Classicista, che accompagna Oprandi nella sua missione e che si rivelerà risolutivo in diverse occasioni (non vi dico come), ma anche la variegata fauna di superstiti che incontreranno sul loro cammino, che siano ostili, alleati o semplicemente neutrali godono di una caratterizzazione unica frutto del grande talento dell’autore nel delineare i tratti di ognuno in maniera sempre diversa e originale.

La storia soffre forse in alcuni momenti di un eccesso di retorica e il protagonista si troverà di frequente a elaborare lunghi flussi di pensiero in momenti in cui l’emergenza non glielo dovrebbe permettere, ma il ritmo serrato, l’immersione nel personaggio, la ricercatezza di dettagli incredibilmente vividi ed evocativi vi faranno superare questo scoglio, che anzi sarà come un breve momento di pausa tra una scena di tensione e l’altra.

Una critica cinica e deprimente di una società all’orlo del collasso, un what if che speriamo non si concretizzi nella realtà (non devono per forza risorgere i morti per trasformare il nostro amabile concittadino di ieri in un sadico carnefice domani) e uno dei migliori romanzi a tema zombie che siano mai stati scritti in Italia. Vi sfido a trovarne uno migliore, e in quel caso fatemelo presente, magari potrei recensirlo.

P.S. La nuova edizione edita da Nero Press include in chiusura anche un breve racconto che fa da collante tra I Vivi, i Morti e gli altri, e la saga di Claudio e Vergy. La speranza è che presto i personaggi dei due universi si trovino a collaborare in un inedito romanzo. Non ci resta che incrociare le dita.

LINK AL LIBRO: I Vivi, i Morti e gli Altri


IDEE: Di base è un normalissimo romanzo di zombie ambientato in Italia, come ce ne sono altri. Quello che è davvero vincente sono i personaggi, le peculiarità degli zombie e la modalità di diffusione dell’epidemia.

STILE: La narrazione in prima persona ci cala nel dramma del protagonista e della sua missione. La storia soffre di prolissità e divagazioni che spezzano il ritmo, ma i dettagli vividi della prosa compensano queste lacune.

INTRECCIO: La missione del protagonista ci dà una chiara idea di cosa aspettarci dalla storia. Manca un vero percorso di trasformazione, ma la varietà di situazioni tiene alta l’attenzione. Il finale è soddisfacente e lascia uno spiraglio per un sequel.

VOTO SOGGETTIVO: Adoro il modo in cui Vergnani rielabora i tropi dell’horror e come riesce a bilanciare dramma e humor grazie a personaggi mai banali e pieni di carisma. Un autore che non mi stancherò mai di promuovere.

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