RECENSIONE: Il Porto Proibito (fumetto)

Un giovane naufrago senza memoria viene tratto in salvo dal capitano della marina d’Inghilterra William Roberts e condotto sulla sua nave, la Explorer, di rientro in patria. Abel, questo il suo nome, viene arruolato come mozzo durante la traversata e dimostra fin da subito di avere la stoffa di un vecchio lupo di mare. Giunti a Playmouth Dock, Roberts conduce il ragazzo all’Albatross Inn, locanda in cui lavorano le figlie del precedente capitano della Explorer: Stevenson, accusato di tradimento e colpevole di gravi crimini contro l’impero. Qui Abel comincia a indagare sui suoi ricordi, mentre stringe amicizia con le tre ragazze e fa la conoscenza di Rebecca, la matrona di un bordello locale e unica donna, oltre a lui, a vedere oltre l’orizzonte il misterioso Porto Proibito, luogo da cui, secondo le leggende, nessuno è mai riuscito a tornare.

Qualche mese fa su Instagram decisi di lanciare una piccola challenge per testare le potenzialità della piattaforma e osservare la risposta dei miei follower (avete visto quanto sono social?). Chiesi che mi fosse consigliata una lettura da portare in futuro sul blog, e tra le risposte inviatemi non si è fatto mancare Scripta, che guarda caso è stato quello più convincente.

Senza contare che pur avendo un blog che porta il nome Capitan Miller, non ho mai recensito qualcosa che fosse a tema navale, e a questa mia grave colpa intendo rimediare oggi con Il Porto Proibito, storia scritta e disegnata in coppia da Teresa Radice e Stefano Turconi, due fumettisti che hanno già all’attivo molte opere per ragazzi, tra cui diverse serie di punta Disney (qualcuno ha detto W.I.T.C.H. e PK?).

Quello di oggi è il secondo fumetto che recensisco sul blog, e proprio come Dogmadrome, malgrado lo stile cartoonesco e caricaturale dei disegni, non è esattamente indicato ai più giovani (complici alcuni contenuti erotici e la presenza di violenza grafica), ma questo non dovrebbe precluderne la lettura, perché lasciatemelo dire: è uno dei migliori che abbia mai letto! Voi sapete che cerco sempre di elencare i pro e i contro di un’opera, e che nella mia analisi sono schietto, specie sui difetti. Ma stavolta ho fatto davvero fatica a trovare qualcosa che non va. Il Porto Proibito è curato in ogni dettaglio, stratificato e coerente in ogni suo aspetto. È una storia che fonde magistralmente elementi storici e fantastici, senza che uno pesi mai sull’altro (anche se i numerosissimi termini marinareschi utilizzati in più vignette potrebbero confondere un po’ le idee), ma anzi immergendo il lettore nell’atmosfera, mentre segue lo sviluppo corale dei vari personaggi.

Abel è il protagonista, e il mistero che ammanta il suo passato è la storyline principale, che pian piano aggiunge tasselli che ci permettono di intuire cosa stia succedendo. A un certo punto arriveremo a farci un’idea della situazione, ma per avere il quadro completo dovremo attendere le ultime pagine, quando la rivelazione finale ci permetterà di completare il mosaico. Questo si traduce in una lettura appassionante, coadiuvata dalle sotto-trame (tutte connesse ad Abel e al suo arco narrativo) che vedono coinvolti gli altri personaggi attraverso un filtro del PDV coerente per ognuno di loro.

Proprio sul finale abbiamo uno dei due difetti da me riscontrati: la risoluzione avviene per mezzo di un tipico monologo da villain, che considerata la qualità generale delle vignette, poteva essere gestito con più originalità. Il secondo problema è la presenza di alcuni spiegoni in ambito di navigazione che uno dei personaggi principali esprime ad alta voce ai membri dell’equipaggio (capite bene che queste informazioni sono palesemente inserite per il lettore). Tolti questi, però, non gli si può dire proprio niente. La regia delle vignette è chiara e non lascia spazio a dubbi, e quando l’ho concluso ho subito sentito l’impulso di ricominciare a leggerlo, tanto ero coinvolto dalla storia messa su carta dai due autori.

Testi sublimi, dialoghi magnetici, character design impeccabili, e un’edizione – l’Artist edition – che ci permette di apprezzare i disegni originali di Stefano Turconi. Lo so che lo dico quasi in ogni recensione, ma vi consiglio di leggerlo, e se ancora non vi siete convinti, siete dei marinai d’acqua dolce.

LINK AL LIBRO: Il Porto Proibito


IDEE: Caratterizzazione dei personaggi perfetta. Trama stratificata e coerente a fronte di una premessa semplice, ma interessante. Contesto storico ricreato molto bene.

STILE: Storia veicolata attraverso punti di vista fedeli ai personaggi. Dialoghi carismatici, anche se non mancano gli spiegoni, e talvolta l’utilizzo di termini marinareschi molto gergali può causare un po’ di confusione nel lettore poco esperto.

INTRECCIO: Trame e sottotrame si intersecano in una storia a cui non manca quasi niente, ma il confronto finale poteva essere gestito meglio.

VOTO PERSONALE: Uno dei migliori fumetti che abbia mai letto, e una lettura immancabile per chiunque sia in cerca di una bella storia.

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