
Nello scorso codice abbiamo visto come il difetto fatale del Protagonista scateni tutta una serie di problematiche che portano alla manifestazione del conflitto narrativo. Abbiamo anche parlato del conflitto interiore in relazione a come i principi morali e i paradigmi del Protagonista vengano messi alla prova, se non addirittura in dubbio.
Questo si traduce in uno stato di stress via via crescente che si rifletterà sul suo rapporto con gli altri personaggi, dando origine al “conflitto di relazione”. Ma attenzione! Non sto parlando di Protagonisti che litigano con i loro migliori amici o si prendono a pugni con il loro peggior nemico… o meglio, non è solo questo.
Il conflitto di relazione racchiude tutta quella serie di interazioni-opposizioni che il Protagonista ha con il prossimo in riferimento alla trama, e se queste non la mandano avanti almeno di un po’, c’è qualcosa che non va: l’arco non avanza, il Protagonista non muta, il suo difetto fatale non viene coinvolto.
Farò qualche esempio per spiegarti meglio il concetto: un soldato che non crede più nella causa per cui combatte si scontrerà con i superiori, causerà la morte di un commilitone attirandosi l’odio degli altri, proverà a convincere i civili della nazione nemica che in realtà è dalla loro parte. Tutte queste situazioni contengono al loro interno un conflitto di relazione, anche se i contesti differiscono per gravità e tipo d’interazione.
Vediamone un altro: un umile bottegaio decide che quella vita non fa più per lui e vuole riscoprirsi marinaio. Si scontrerà con i conoscenti che cercheranno di convincerlo a restare, dovrà guadagnarsi la fiducia dei membri dell’equipaggio, qualcuno non lo accetterà mai e farà di tutto per rendergli la vita impossibile.
E ancora uno: una studentessa di magia viene inviata dal suo mentore a incontrare delle persone che la aiutino ad affinare i suoi incantesimi. Lei diffiderà delle relazioni e respingerà chiunque le si avvicini, questo la metterà in cattiva luce agli occhi degli altri, ma ci sarà anche qualcuno che malgrado le resistenze, farà i salti mortali per esserle amico.
Tre esempi diversi in cui, come hai potuto vedere, il conflitto di relazione è coinvolto direttamente con l’arco di crescita del Protagonista. Se invece la storia manca di un tema centrale e di un difetto fatale, i conflitti – pur restando fondamentali per la scena – non avranno un filo logico e il tutto si tramuterà in una storia meno coinvolgente per il lettore (il cui cervello, per sua stessa natura, cercherà dei nessi che non ci sono). La prossima volta concluderemo il trittico sui conflitti narrativi parlando del conflitto esterno. Nel frattempo, rifletti bene sulle mie parole e cerca di capire se la storia che stai scrivendo ha quel nesso “difetto fatale – conflitto interiore – conflitto di relazione” di cui ti ho parlato finora.
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