IL CODICE DEL PIRATA SCRITTORE #19 “Il Conflitto narrativo (3/3) – Conflitto esterno”

Siamo giunti alla terza e ultima parte delle lezioni dedicate al conflitto narrativo. L’ultima volta abbiamo visto come il conflitto di relazione sia funzionale all’evolversi della trama e come si generi a partire dalla psiche del personaggio, che a sua volta determina il conflitto interno. In questo codice ti parlerò invece del conflitto esterno.

Il conflitto esterno è costituito da tutti quegli agenti (fisici e non) che si oppongono attivamente al protagonista per impedirgli di ottenere ciò che lui vuole. È ciò che lo costringe a dover ristabilire l’armonia della sua vita ed è la sfida che lui deve imparare a superare attraverso l’arco di trasformazione.

Su quest’ultimo punto mi voglio soffermare, perché il lettore non sarà coinvolto da un protagonista che sa gestire fin da subito la situazione, anche quando questa può sembrare complessa, e simultaneamente non puoi pensare che sia una buona idea gettarlo in un mare di guai che non abbiano un nesso con il tema di cui vuoi scrivere.

Lo scopo dell’arco narrativo è quello di mostrare la strada che il protagonista attraverserà per padroneggiare la situazione, imparando via via dai suoi errori. Per tale ragione il conflitto esterno deve alzarsi in parallelo alla sua esperienza, fino ad arrivare alla trasformazione definitiva che porterà alla sua vittoria, o alla caduta che ne decreterà la sconfitta.

È conflitto esterno la squadra di assassini che vuole la pelle del nostro protagonista, il quale invece vorrebbe solo vivere una vita normale. Ed è conflitto esterno l’urgenza del protagonista di trovare un rifugio mentre una calamità naturale di portata apocalittica sta devastando il pianeta. È ancora conflitto esterno quando il protagonista è un eremita e si trova in casa degli abusivi che deve scacciare costi quel che costi.

Il conflitto esterno, quindi, non può che essere un ostacolo costante e dalle mille sfaccettature che concorrerà insieme al conflitto di relazione e al conflitto interiore ad animare la vicenda e dare un senso alla storia. Nessuna scena può esimersi dall’avere questo senso di costante (e crescente!) minaccia, e se ti sembra che le tue scene ne siano prive, comincia a ragionare su quali dettagli modificare per sopperire a questa mancanza di “urgenza”. 

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