IL CODICE DEL PIRATA SCRITTORE #21 “Attento alle idee troppo originali”

L’ultima volta ti ho parlato dell’insidia dei cliché e delle conseguenze del non ricercare soluzioni più originali. Siamo tutti d’accordo (voglio sperare) che per narrare storie interessanti si debba mettere in moto il cervello; tuttavia, esiste anche l’altra faccia della moneta, e per dieci cliché scontati ci può essere un’idea che nel suo modo di essere trasposta possa risultare troppo singolare.

Non è un caso che io accusi il “modo” e non il “cosa”, infatti ogni idea, sia questa un dettaglio, uno snodo narrativo o una caratterizzazione, ha il potenziare di colpire il lettore. Ma bisogna fare attenzione al contesto.

E io del contesto ne ho già parlato, ti avevo detto che se non si fa attenzione alla materia che si scrive, si rischia di buttare in mare tutto il lavoro svolto. Parlando di originalità, bisogna considerare aspetti come il target dei lettori (è il pubblico adatto per il tipo di temi che proponi?), le loro aspettative (cosa si aspettano di leggere, e tu invece cosa proponi?), il loro livello di cultura (possono capire quello che leggono senza costringerti a fare i salti carpiati per spiegarglielo?).

Il problema dell’essere troppo originali non riguarda solo i lettori. Anche tu, come autore, devi farti delle domande: “Hai abbastanza conoscenze per gestire l’argomento?”; “Sei in grado di mostrare in modo chiaro e trasparente la scena?”; “La trama è gestibile così come la stai progettando?”

E se ciò non fosse abbastanza, andrebbero considerati anche i toni della storia e l’equilibrio dei contenuti. 

Chi legge Bizzarro Fiction lo sa: le idee sono spesso eccentriche e, per far sì che funzionino, occorre che lo stesso contesto in cui tutto si ambienta sia adatto alla storia. Possiamo accettare che una soldatessa si travesta da peluche in un mondo in cui l’umanità è in guerra contro di loro, ma non se la stessa donna fosse un’agente in un thriller investigativo a la CSI (a meno che non si voglia ottenere un effetto grottesco, ma questa è un’altra storia).

Non è necessario arrivare a questi estremi, ovvio. Il più delle volte le idee sono solo degli spunti che danno sapore a una storia, e non c’è nulla di male ad alternare l’originalità ai cliché. Lo ripeto: non c’è nulla di male. Questo perché i lettori sono comunque soggetti a quel lestofante del cervello umano, che nella comfort zone ci sta proprio bene, e il corretto equilibrio tra “nuovo” e “vecchio” è il segreto per attrarre nuovi lettori.

© Riproduzione riservata

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