
Una regola che ancora non abbiamo toccato e che potrebbe non essere nuova nemmeno a te è quella che vieterebbe l’utilizzo degli avverbi in “-mente”, che fanno parte della più grossa famiglia degli avverbi “di modo”.
Se l’argomento ti è nuovo sappi che per definizione sono avverbi che descrivono “come” viene svolta un’azione, e sono l’espediente preferito della scrittura pigra. Ti farò qualche esempio per aiutarti a capire di cosa sto parlando:
“Marlowe era chiara-Mente un marinaio esperto”
“Gli uomini si mossero lenta-Mente in cerchio”
Mentre se parliamo di avverbi più semplici, dobbiamo considerare che per distinguersi dagli aggettivi devono essere preceduti da un verbo, come per esempio:
“Il fiume scorreva lento”
“Billy fu legato stretto”
Detto questo, perché sono considerati “pigri”? Ti do qualche secondo per pensarci.
Fatto? Bene, allora avrai capito che il loro (ab)uso si scontra con la scrittura immersiva, in quanto non permette una descrizione precisa e chiara della scena, con la conseguente difficoltà a immaginare la situazione. Ne risulta una lettura stancante, nella quale il cervello del lettore è costretto a compensare da sé le lacune dello scrittore, e che si complica in soggetti affetti da “afantasia”, una condizione clinica che impedisce a chi ne soffre di creare immagini mentali.
Riflettici ancora un po’: è meglio descrivere la velocità dell’acqua nel fiume, o dire che questo scorra lento? E le mani di Billy non potrebbero formicolare piuttosto che essere solo “legate strette”? Considerate, poi, che gli avverbi in -mente sono spesso usati a sproposito: “Marlowe era chiaramente un marinaio esperto” non aggiunge niente a “Marlowe era un marinaio esperto”.
Ora, fai attenzione a quanto sto per dirti: chi affronta questa regola in modo superficiale si convince che gli avverbi di modo vadano evitati sempre, e se questa lacuna viene applicata nel beta-reading o, ancora peggio, durante un editing, può dare adito a gravi fraintendimenti. Gli avverbi NON vanno sempre evitati.
Una circostanza in cui sono consentiti è all’interno dei dialoghi, secondo lo stesso principio per cui nel parlato è sconsigliato usare un linguaggio troppo forbito. Come Pirata Scrittore devi sempre ragionare sullo scopo della frase che stai per scrivere: se stai descrivendo una scena, tu NON vuoi parole vaghe che rendano la lettura più difficoltosa. Se invece stai facendo parlare un personaggio, NON vuoi che questo sembri un professore di letteratura con esperienza pregressa in comunicazione (salvo che il personaggio non lo sia a tutti gli effetti).
C’è da dire, infine, che le cose a cui un Pirata Scrittore deve fare attenzione durante la stesura del suo romanzo sono molteplici, e in quanto umani è impossibile non sbagliare. Può succedere che, per quanto si faccia attenzione, qualche avverbio possa sempre sfuggire, e in tal caso non bisogna farne una tragedia. L’importante è padroneggiare la regola e fare del proprio meglio per applicarla.
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