RECENSIONE: A Colpi di Cannonau

Sabbianera, una piccola isola nei pressi della Sardegna del 1600. Una donna di nome Fiammetta arranca tra i soprusi di un marito violento e gli sguardi della gente che la tratta come una reietta. Fiammetta però ha la Speranza, una piccola nave acquistata in gran segreto e con cui spera di intraprendere un’avventura in mare nel ruolo di capitana pirata. Ad aiutarla nell’impresa ci sono un gruppo male assortito di donne che, come lei, conoscono il dolore di vivere in una società maschilista e bigotta, dove ogni accenno di ribellione può costare un’accusa di stregoneria e una condanna da parte dell’Inquisizione Spagnola. Fiammetta ha un asso nella manica: Stellina, la figlia di un nobile di Sabbianera, posseduta da uno spirito Zipa che ha la capacità di localizzare l’oro del Nuovo Mondo, e con il quale Fiammetta spera di mettere le mani sul tesoro perduto del pirata Calogero Sauro. A ostacolare le sue ambizioni: un cacciatore di streghe di nome Ambrosio, che ha delle ragioni personali per arrivare al tesoro prima di lei, e che può contare su risorse ed esperienza che la scapestrata Fiammetta può solo sognare. Come riuscire nell’impresa quando l’unico modo per difenderti è attaccare a colpi di Cannonau?

Mi stupisce che finora nessuno me l’abbia fatto notare: ho chiamato il blog e tutto la mia attività “Capitan Miller”, chi mi segue mi chiama il Capitano, mi concio come un pirata moderno e chiamo tutta la mia utenza Pirati Scrittori. E malgrado ciò non ho mai trattato qualcosa che abbia attinenza con il vasto argomento della pirateria!

Davvero, a volte penso che siate troppo clementi con me…

Per fortuna ci ha pensato Titania Blesh, autrice del libro che vedremo oggi e pubblicato da Acheron Books, a darmi il pretesto per farlo. E io la ringrazio con tutta l’onestà possibile.

Perché vedete, trattare la Scrittura Immersiva del Duca di Baionette ti costringe a essere molto selettivo sui testi. Spesso devo togliere molti punti allo stile di scrittura dei libri che leggo, e se non ci sono ottime idee e una struttura solida a reggere la trama, devo accantonare le mie intenzioni di recensirlo. Ora, A Colpi di Cannonau non è scritto male, non per quelli che di solito sono gli standard di qualità dell’editoria italiana. Semmai, manca un po’ quel filtro del personaggio curato a livello maniacale per selezionare il dettaglio giusto da comunicare al lettore, e non aiuta il fatto che tra un capitolo e l’altro si alternano punti di vista in Prima e in Terza persona che possono confondere il lettore (anche se c’è da dire che il tutto viene fatto per precise ragioni e che si fa presto ad abituarsi).

Ho voluto togliermi subito questo sassolino dalla scarpa, perché so bene che le storie non sono solo una questione di stile impeccabile; quello che fa davvero la differenza è ciò che comunicano, le emozioni che provi mentre leggi e che ti fanno passare sopra ai difetti più trascurabili, l’intreccio della trama che ti spinge a tifare per la protagonista e le sue comprimarie, le intuizioni narrative che ti insegnano qualcosa di nuovo e mostrano l’attento lavoro di progettazione e world building. Ed è in ciò che A Colpi di Cannonau mostra tutta la sua forza. A partire da Fiammetta: non possiamo fare a meno di stringere i denti mentre la vediamo lottare per il suo sogno; contrarre le natiche mentre affronta i mille ostacoli che la rallentano; prendere le sue difese contro i soprusi che subisce dal marito e dalla sua gente. Persone che la conoscono e che le dovrebbero voler bene, e che invece la vorrebbero solo prostrata e inerme.

Avrete intuito che siamo di fronte a un altro romanzo di stampo femminista, come lo erano Nightbird e Streghette sempre di Acheron Books. Ed è un libro in cui il conflitto tra donna e uomo è più marcato che mai, perché dove quelli puntavano a focalizzarsi di più sulla sfera femminile, relegando il ruolo maschile quasi a una dimensione secondaria, Titania Blesh ci mostra invece un contesto in cui le donne sono quotidianamente subissate, a volte ridotte a merce di scambio per questioni politiche, altre volte trattate “solo” come esseri inferiori. Siamo molto più vicini a quanto visto in Sangue del Mio Sangue, con la differenza che Titania non prende una posizione netta, non si scaglia in toto contro la figura maschile e anzi ci propone un co-protagonista tanto inaspettato quanto interessante.

Non vorrei farvi troppi spoiler, ma per portare avanti il mio argomento devo svelarvi qualcosa. Per cui vi invito a saltare tutto il prossimo paragrafo se volete evitare anticipazioni importanti:

Ambrosio è quel co-protagonista. Un co-protagonista che per buona parte dalla storia ci viene presentato come villain, ma che presto si renderà conto della situazione in cui Fiammetta ha vissuto e inizierà a comprenderla. Ho adorato questo personaggio non soltanto per il modo in cui incarna il suo ruolo all’interno della storia, ma anche per tutta la costruzione del suo background e per il relativo arco di trasformazione che attraverserà nel corso del libro. Un’intuizione che arricchisce di molto la già interessante trama e la eleva a qualcosa di più, qualcosa di diverso dal tipico romanzo delle origini di una piratessa.

Da qui lo spoiler termina e potete continuare a leggere con più serenità.

Nel blog parliamo di fantastico italiano, voi lo sapete, e quale fantastico italiano ci sarebbe senza una componente magica che dia una ragione di essere alla trama? A Colpi di Cannonau è a tutti gli effetti un romanzo fantasy. Ma un fantasy che per buona parte dello svolgimento ci tiene a essere discreto, per palesarsi in maniera pirotecnica solo nel terzo atto della trama. Questo è un dettaglio da segnalare, ma che non rappresenta un problema, anche perché nel frattempo l’autrice ci fornisce frase per frase tutte le informazioni che ci servono per comprenderlo e ci evita di dimenticare che un sistema magico esiste ed è pure originale, a mio modesto parere.

E mentre aspettiamo che questa componente magica si mostri in tutto il suo potenziale, ecco che seguiamo delle donne normalissime – intrappolate in una vita di umiliazioni e torture – unire le forze per provare a cambiare il loro futuro.

A Colpi di Cannonau è tutto questo: un romanzo di pirati dove di pirati se ne vedono pochi e non sono convenzionali; dei personaggi deboli, inadatti al ruolo che si sono attribuiti, ma che non per questo si arrendono alla loro sorte; una storia con qualche incertezza stilistica, che però emoziona e sprona alla lettura, e che fa da apripista a una saga che conta già un sequel pubblicato e un terzo capitolo in corso di scrittura.

LINK AL LIBRO: A Colpi di Cannonau


IDEE: Tema della pirateria affrontato diversamente dal solito, ma senza trascurare dettagli interessanti per gli appassionati del contesto storico. Elemento fantastico molto interessante, usato il giusto e senza strafare.

STILE: Semplice e scorrevole, anche se alcuni passaggi possono risultare poco chiari al lettore disattento. L’alternanza tra la Prima e la Terza persona non è problematica, ma poteva essere mantenuta la Prima e la storia ne avrebbe beneficiato.

INTRECCIO: Un discreto arco narrativo che segue in parallelo Fiammetta e Ambrosio. Il percorso di trasformazione di lui riserva colpi di scena migliori, ma è più facile empatizzare con le disavventure di lei.

VOTO SOGGETTIVO: Avevo timore che l’ambientazione e la trama non avrebbero placato la mia fame di pirati. Invece mi sono trovato tra le mani una storia che tratta l’argomento in modo appagante senza ricorrere a luoghi comuni triti e ritriti.

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